Secondo Gartner, noto istituto di ricerca statunitense, le aziende che, nella loro attività, utilizzano indicatori previsionali potranno incrementare la marginalità del 20% entro il 2017. Durante i Business Process Management Summits 2014 gli analisti di Gartner hanno spiegato che le aziende dovrebbero far uso di indici di misurazione “previsionali” fornendo ai manager la possibilità di attivarsi in anticipo rispetto agli eventi in procinto di accadere.
In effetti, l’uso di indicatori storici per valutare le performance aziendali è “un retaggio del passato”, afferma Samantha Searle di Gartner. “Per avere successo in mercati altamente competitivi, le aziende hanno bisogno di indicatori di tipo previsionale (conosciuti anche come ”Leading indicators“) piuttosto che dati storici (i cosiddetti ”Lagging indicators“)”.
Se concordate su questa affermazione, il Performance Management è quello che fa per voi: il Performance Management è definito come l’insieme degli strumenti, delle tecniche e dei sistemi necessari per raggiungere gli obiettivi strategici all’interno di un’organizzazione. Questo significa che, in azienda, abbraccia diverse aree funzionali: dalla strategia al marketing, dalla supply chain all’erogazione del servizio, passando per l’amministrazione.

Le ragioni, i “driver”, che maggiormente motivano all’introduzione del Performance Management nelle organizzazioni, si possono infatti raggruppare in tre settori: 1. miglioramento delle performance (dei risultati) : è ampiamente dimostrato che c’è una relazione stretta fra il Performance Management e il miglioramento di efficienza, l’aumento della produttività, la capacità di prendere decisioni consapevoli e, in definitiva, ottenere risultati migliori. 2. allineamento di tutta l’organizzazione rispetto alla strategia: un sistema efficace di Performance Management è in grado di allineare i diversi livelli aziendali rispetto alla strategia generale e ai relativi obiettivi. Uno degli aspetti maggiormente apprezzati, in questo senso, è la capacità di fornire a tutto il personale una visione chiara degli obiettivi e del modo con cui il singolo può contribuire al raggiungimento. 3. l’ambiente competitivo: la crescente pressione esercitata dalla concorrenza e la complessità sempre maggiore rappresentano una realtà con cui confrontarsi ogni giorno. Rispetto a questo il Performance Management è visto come un elemento per la creazione di vantaggi competitivi che durino nel tempo.
Naturalmente non sono tutte rose e fiori: dar vita a un processo di Performance Management porta a doversi confrontare e superare alcuni aspetti come, ad esempio, la resistenza al cambiamento, la complessità di selezionare e definire gli indicatori necessari (i cosiddetti KPI, o Key Performance Indicator), i problemi di allineamento tra obiettivi e misure così come la raccolta e la gestione dei dati necessari. Molto spesso questi problemi derivano dalla mancanza di competenze e conoscenze del personale addetto, problema che può essere agilmente superato grazie a consulenti esperti nella materia.
In conclusione, l’uso di indicatori di misura “previsionali” aiuterà le aziende ad aumentare, in modo sostanziale, la marginalità nei prossimi 3 anni. L’uso di questi indicatori si concreta, al meglio, nell’ambito di sistemi di Performance Management che prevedono la messa a punto di: — Obiettivi strategici chiari e condivisi; — KPI ben definiti; — Coinvolgimento di tutti i livelli organizzativi della struttura; — L’uso del sistema di Performance Management come uno strumento di apprendimento.
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